La Puglia, celebre per i suoi pittoreschi borghi e le sue oasi naturali, è un angolo di bellezza selvaggia e incontaminata. A pochi passi da Otranto, lontana dai riflettori e dalle masse di turisti, si estende una stretta striscia di sabbia finissima e candida.

Davanti a questa distesa di sabbia, il mare del Salento, dalle acque trasparenti e azzurre, si apre maestoso. Alle spalle, una ripida scogliera che scende a picco funge da barriera contro il vento di scirocco: la Baia del Mulino d’Acqua.

Baia del Mulino d’Acqua: un nome con una storia

Le coste della Puglia, pur essendo già famose, sanno ancora regalare angoli di pura meraviglia. La Baia del Mulino d’Acqua è uno di questi luoghi incantevoli, il cui nome stesso racconta una storia affascinante.

Il nome non è affatto casuale. In passato, in quest’area esisteva un vero e proprio mulino, e le limpide acque che scorreva alimentavano il suo funzionamento. Oggi, di quella struttura non resta traccia, e l’unico ricordo di essa è nel nome che, sebbene sembri fuori luogo, evoca un passato scomparso.

Oggi rimane intatta una natura selvaggia e incontaminata, un angolo vergine non toccato dall’uomo. I fondali di un verde smeraldo e la finissima sabbia bianca arricchiscono un paesaggio che sembra uscito direttamente dalle storie di isole misteriose scoperte da pirati e avventurieri. Tuttavia, manca un elemento fondamentale: le grotte!

Un mondo segreto: le grotte della Baia del Mulino d’Acqua

Le grotte sono, per loro natura, luoghi enigmatici e affascinanti, spesso invisibili ai più, ma sorprendentemente affascinanti per chi ha il coraggio di esplorarle.

Alla Baia del Mulino d’Acqua si celano ben quattro grotte, tre delle quali (Grotta dell’Eremita, Grotta della Monaca e Scoglio di Sapunerò) sono accessibili nuotando attraverso tunnel naturali.

Curiosità: il nome Grotta della Monaca non ha alcun legame con la religione. Il termine “monaca” si riferisce infatti a una foca, un mammifero marino dagli occhi scuri, ora in via di estinzione. Un tempo, queste foche trovavano rifugio in questa insenatura, da cui deriva il nome.

La più spettacolare delle quattro è senza dubbio la Grotta Sfondata. È affascinante e quasi inquietante vedere quel grande apertura nel terreno, risultato di un crollo che ha privato la grotta di parte della sua copertura. Tuttavia, la vista sulla piscina naturale che si apre sotto di essa è un vero spettacolo per gli occhi e per il cuore. A causa della fragilità del terreno, non è possibile accedere alla grotta via terra, ma è visitabile dal mare, nuotando o con una barca.

Per chi cerca una pausa dalla folla e desidera immergersi nel relax, la Baia del Mulino d’Acqua è una destinazione imperdibile. Qui è possibile scoprire il Salento più autentico e respirare un’aria non contaminata dal turismo di massa, dove la natura è ancora intatta e i colori del mare si fondono con quelli del cielo.